domenica 29 novembre 2009

Stollen dolce natalizio tedesco

RICETTA STOLLEN




Stollen di Dresda (Dresdner Stollen, Germania)
Ingredienti: (Dolce tedesco) 650 grammi di farina, 200 grammi di burro, 150 grammi di zucchero, 100 grammi d’uova intere, 60 grammi di tuorlo d’uovo, 15 grammi di sale, 50 grammi di lievito, 1 1/2 dl di latte, 75 grammi di uvetta di Corinto, 75 grammi di uva passa, 50 grammi di cedro candito tagliato finemente, 50 grammi di arance candite tagliate sottili, raschiatura di un limone, una presa di noce moscata grattugiata, 1 presa di macis, 1 presa di chiodi di garofano, burro fuso, zucchero vanigliato e, a piacere, 50 grammi di mandorle amare e 150 grammi di mandorle dolci.

Preparazione: confezionare un secondo lievito con 150 grammi di farina, il lievito e 2/3 del latte e lasciarlo lievitare per 20 minuti.
Montare il burro insieme allo zucchero, alle uova intere, al tuorlo d’uovo, alla raschiatura di un limone, agli aromi ed al sale.
Al composto così ottenuto aggiungere il secondo lievito, il resto della farina e del latte, quindi lavorare il tutto sino ad ottenere un impasto di una certa consistenza.
Incorporare quindi leggermente la frutta, senza lavorare ulteriormente la pasta.
Lasciare lievitare l’impasto per 20 minuti, lavorarlo leggermente e rimetterlo a lievitare per altri 20 minuti.
Ciò fatto, formarne due pani oblunghi, lasciarli riposare per 10 minuti e cuocerli quindi in forno, avendo cura che ci sia del vapore.
Non disponendo dello speciale generatore di vapore, versare un po’ d’acqua nel forno.
A cottura avvenuta, spalmare i pani con il burro fuso e velarli con lo zucchero vanigliato.
Tempo di cottura: 40 minuti.
Temperatura del forno: 215-220 gradi.

sabato 28 novembre 2009

Perche' viene il singhiozzo

Il singhiozzo è un fenomeno fastidioso dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del muscolo diaframma.
287843Il muscolo diaframmatico si contrae durante l'inspirazione e si distende durante l'espirazione, questo muscolo è sotto controllo del nervo frenico e da una sua alterazione può scaturire il singhiozzo.
Il nervo frenico prende origine nel cervello, attraversa la zona cervicale e innerva diversi organi come il diaframma, il pericardio, il fegato, lo stomaco e i reni, quindi se il nervo viene irritato in un qualsiasi punto del suo tragitto, si può determinare il singhiozzo.
Il tipico suono "hic", che si ripete in modo ritmico e continuo per alcuni minuti, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si ha anche una brusca chiusura della glottide, cioè della valvola che separa l'apparato respiratorio da quello digerente.
Oltre al nervo frenico, il singhiozzo coinvolge anche alcune parti del sistema nervoso, tra cui i centri che controllano la respirazione e l'ipotalamo, si tratta di una parte del cervello non controllabile dalla volontà difatto questo è il motivo per cui il singhiozzo si manifesta improvvisamente.

Il singhiozzo  si può scatenare:
- dalla dilatazione dello stomaco, determinata da rapida o eccessiva ingestione di cibo o di liquidi;
bruschi sbalzi di temperatura, come passare dal caldo al freddo oppure bere una bevanda bollente o gelata
- eccessiva ingestione di bevande alcoliche, che può danneggiare la mucosa gastrica provocandone l'infiammazione e indirettamente irritare il diaframma
- episodi di emotività: quando ci si trova in una condizione di forte disagio, si ingoia una quantità di aria superiore al normale; ciò provoca come diretta conseguenza l'irritazione del diaframma e quindi la comparsa del singhiozzo.
Nella maggior parte dei casi il singhiozzo si considera come un fenomeno del tutto normale, che si risolve in pochi minuti, anche ricorrendo a metodi di cura tradizionali o a vere e proprie leggende:  
- trattenere il fiato e restare in apnea per 10-15 secondi, con questa manovra si induce il diaframma a rilassarsi e deve essere preceduta da una inspirazione profonda.
- ingerire rapidamente acqua a piccoli sorsi, oppure metterne un sorso in bocca e spingerla violentemente nell'esofago. Ciò permette di far arrivare al cervello un messaggio in grado di bloccare il singhiozzo.
- favorire uno starnuto. In questo caso si mette in azione tutta la muscolatura diaframmatica e quella intercostale. Di conseguenza si dà uno scossone violento al sistema che riparte riprendendo il suo ritmo normale.
- inghiottire rapidamente un cucchiaino di zucchero: grazie alla composizione in granuli, lo zucchero scendendo attraverso l'esofago, stimola il diaframma fermandone le contrazioni.
- prendere un cucchiaino di aceto: in virtù della sua composizione acida, l'aceto determina una lieve contrazione dell'esofago, spesso sufficiente a interrompere lo spasmo del diaframma.
- prendere un cucchiaino di succo di limone puro: il sapore asprigno del frutto induce a trattenere il fiato per qualche secondo, favorendo la risoluzione del problema.
- bagnare un lobo dell'orecchio con acqua o saliva;
- distrarre la persona.
- spaventare la persona, infatti, la paura  come conseguenza provoca un'ulteriore contrazione del muscolo diaframma, che spesso riesce ad invertire la rotta facendo riprendere il ritmo normale di movimento al muscolo stesso. D'altra parte però, uno spavento improvviso può anche provocare il singhiozzo o addirittura accentuarlo, se già lo si ha. Un sussulto di timore induce, infatti, a inspirare più in fretta del normale, determinando una maggior introduzione di aria nei polmoni, cosa che
può facilmente scatenare il singhiozzo stesso.

Possono però verificarsi, casi in cui esso è particolarmente persistente. Il fenomeno può arrivare a durare anche diverse ore o addirittura giorni, senza smettere o solo con brevissime pause. In questi casi il singhiozzo può essere determinato da:
- problemi agli organi interni, come per esempio una pericardite, ossia una infiammazione del pericardio;
- disturbi dell'apparato digerente;
- alterazioni dei centri nervosi che controllano il singhiozzo: è sufficiente per esempio l'occlusione di un vaso sanguigno che nutre questi centri, perché il disturbo si manifesti.
In tutte queste situazioni è opportuno consultare un medico.


venerdì 27 novembre 2009

Sbadiglio perche' nasce e sopratutto perche' si viene contagiati ora lo sappiamo.

Vi sarebbe una chiave di lettura aggiuntiva nello spiegare il complesso fenomeno fisiologico che induce allo sbadiglio e nella facoltà che ha lo stesso nel contagiare il prossimo di fronte a chi, senza troppo farsene un problema, vi sbadiglia davanti. La spiegazione scientifica proverrebbe da due psicologi statunitensi, i professori Andrew Gallup e Gordon Gallup della State University of New York, presso Albany, che avrebbero sostenuto che, in aggiunta a quanto già si conosce su questa risposta dell’organismo di fronte a determinate situazioni che si contrastano proprio con lo sbadiglio, lo stesso sarebbe da ascriversi anche nella necessità da parte dell’organismo di….. “tenere fresco ” il cervello.

Una spiegazione un po’ suggestiva ma che ci fa ben comprendere che i motivi per cui si sbadiglia sarebbero da ascriversi al fatto che così facendo stimoleremmo la circolazione del sangue apportando al cervello una sorta di ventata di ossigeno in più atto a svegliarlo. Dunque, non si sbadiglierebbe soltanto perché si ha sonno, ma si ha sonno se non si sbadiglia a sufficienza e dunque con lo sbadiglio si contrasterebbe, involontariamente, proprio il sonno.
“Climatizzare ” il cervello con questo meccanismo involontario sarebbe, come ben si sa, pure contagioso, un esperimento questo che è facile constatare quando si sta fra persone, il primo che sbadiglia induce tutti gli altri a farlo in una sorta di catena che unisce l’intero gruppo ed in questo parrebbero non esserci troppe novità rispetto al passato quando si era già appurato che lo sbadiglio di gruppo è generato da meccanismi di empatia utili a mantenere la soglia di vigilanza alta nell’intera compagnia riunitasi..
L’ultimo esperimento in tal senso è stato eseguito dal duetto di psicologi su 44 studenti ai quali è stato proiettato un video che ritraeva un nugolo di persone nell’atto di sbadigliare; al termine del curioso esperimento la metà delle persone appartenente al gruppo di studio sbadigliava alla sola vista dei primi fotogrammi che ritraevano gli attori filmati nell’attimo in cui eseguivano il movimento involontario.
Stupefacente: non tutti siamo sensibili al contagio, ma perchè?
Interessante tuttavia notare che ad una parte degli studenti era stato chiesto di respirare col naso, senza utilizzare contestualmente la bocca, ebbene, gli appartenenti a questo gruppo restava insensibile al contagio dello sbadiglio così come, fra coloro a cui i ricercatori avevano richiesto di assistere al filmato ponendo sulla fronte un pacco di ghiaccio il numero degli “sbadigliatori” calava sensibilmente fino a restare insensibili al “contagio”, ben altra situazione si presentava all’osservazione degli studiosi davanti al gruppetto di volontari che assisteva al filmato se questi ponevano sopra la fronte dei pacchi caldi oppure a temperatura ambiente, in questi lo sbadiglio era… assicurato.

“I vasi sanguigni nella cavità nasale – rivela Gordon Gallup – inviano sangue fresco al cervello. Respirare dal naso, quindi, oppure raffreddare la fronte, contribuisce a rinfrescare il cervello ed elimina il bisogno di sbadigliare. Egli sostiene che il nostro cervello è più efficiente quando è fresco e che sbadigliare aumenta le sue capacità. “La nostra ipotesi – conclude – è che sbadigliare non concilia il sonno, ma lo combatte. I paracadutisti – commenta Robert Provine dell’Università el Maryland - dicono di sbadigliare spesso prima di lanciarsi nel vuoto. Lo sbadiglio è un segnale di transizione fra lo stato di veglia e quello di sonno, oppure fra lo stato di noia e quello di attivazione”.



mercoledì 25 novembre 2009

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne


 Centinaia di iniziative in tutto il mondo celebreranno oggi la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi. Tante, troppe, anche in Italia dove, secondo i dati dell'Istat sono quasi 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita.
Cinque milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), tre milioni 961mila violenze fisiche (18,8%). Capelli strappati, spinte, schiaffi, calci, pugni e persino morsi, violenze psicologiche: i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, che nella quasi totalità dei casi non vengono denunciate. Oggi sono decine le iniziative organizzate in tutta Italia, che hanno visto un prologo con la manifestazione che sabato scorso ha radunato a Roma 50mila donne riunite dalle associazioni femministe e delle studentesse universitarie..
Ma la Giornata mondiale è l'occasione anche per segnalare le situazioni più compromesse nel mondo, come ha fatto la Sezione italiana di Amnesty International che ha lanciato una campagna in favore delle donne colpite da Hiv/Aids in Sudafrica: su 5,5 milioni di persone malate il 55% dei contagi riguarda le donne. Un monito arriva direttamente dall'Onu: la violenza contro le donne resta un "immenso problema ovunque nel mondo" e in numerose situazioni di conflitto è una piaga "endemica", ha detto a Ginevra l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navy Pillay lanciando un appello contro l'impunità dei responsabili delle violenze.
E l'Ifad, il Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo dell'Onu ricorda che le donne delle comunità povere nelle aree rurali sono particolarmente soggette alla violenza, violenza che viene esercitata sotto diverse forme: abusi sessuali e fisici tra le mura domestiche, stupri, diffusione di Hiv-Aids, pratiche tradizionali, come la mutilazione genitale, e il traffico di esseri umani. L'Ifad ha anche ricordato che la data del 25 novembre ricorda quanto avvenuto nel 1960, quando furono violentate ed uccise le sorelle Mirabal, paladine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dalla dittatura.
In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo. Secondo i dati dell'Istat, sono 6,743 milioni le donne che hanno subito violenza fisica e sessuale nel corso della propria vita.
Quasi sette milioni di donne.
Dati allarmanti. Che parlano di malvagità inenarrabili, “pesanti” da raccontare da parte delle vittime. O spesso mai raccontate. Perché rivelare di aver subito una violenza è trovare, con forza e coraggio, “parole che costano”. Paradossalmente e ingiustamente, è la vittima a vergognarsi, e non il carnefice.La legge sullo STALKING sembra essere un passo avanti nella problematica sempre piu’ frequente della violenza sulle donne. La donna, oggetto di desiderio dell’uomo da secoli,sembra essere,oggi piu’ che mai,arma di sfogo mista a odio e violenza da parte del “Sesso Forte”.




martedì 24 novembre 2009

Storiella divertente *____*



Una coppia decide di passare le ferie in  una spiaggia dei Caraibi, nello stesso hotel dove passarono la luna di miele 20 anni prima.
Però x problemi di lavoro, la moglie non può accompagnare subito il marito: l'avrebbe raggiunto alcuni giorni dopo.
Quando l'uomo arriva, entra nella camera dell'hotel e vede che c'è un computer con l'accesso ad internet.
Decide allora di inviare una e-mail a sua moglie, ma sbaglia una lettera dell'indirizzo e, sensa accorgersene, la manda ad un altro indirizzo.
La e-mail viene ricevuta da una vedova che stava rientrando dal funerale di suo marito e che decide di vedere i messaggi ricevuti.

Suo figlio, entrando in casa poco dopo, vede sua madre svenuta davanti al computer e sul video vede la e-mail che lei stava leggendo:

Cara sposa, sono arrivato.Tutto bene.Probabilmente ti sorprenderai di ricevere mie notizie per e-mail, ma adesso anche qui hanno il computer ed è possibile inviare messaggi alle persone care.Appena arrivato mi sono assicurato che fosse tutto a posto anche per te quando arriverai lunedì prossimo...°°°...
Ho molto desiderio di rivederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo, come lo è stato il mio.
N.B. Non portare molti vestiti, perchè quì fa un caldo infernale!!!





lunedì 23 novembre 2009

Oggi ho detto basta!!!




Rompere con il partner è difficile. Ci si sente in colpa quando tocca a noi farlo ed è devastante. Il dolore è fortissimo oltre che inevitabile. Ma c'è modo di alleviarlo. Ecco come



E' difficile accettare che proprio lui, che credevi l'uomo giusto per te, si sia rivelato col tempo la persona sbagliata. E' il momento di prendere una decisione difficile. Nessuno ama separarsi dal partner e non esiste un modo facile e indolore per non sentirsi in colpa se hai deciso di riprendere in mano al tua vita. Ma se il dolore non lo puoi evitare, almeno lo puoi alleviare. Il tuo come il suo. Ecco come.

Il concetto base è che c'è modo e modo di dire le cose. La sincerità accompagnata da tatto e buon senso fa miracoli, ed è molto più proficua in situazioni difficili. Facciamo un esempio. Lui ti piaceva ma aveva un grosso difetto: acqua e sapone non erano i suoi migliori amici. E così non ce l'hai più fatta, e dopo qualche mese di appuntamenti, con la segreta speranza che lui inziasse a lavarsi come si deve, non ti sei fatta più viva e non hai più risposto alle sue chiamate. Nessuna spiegazione, nessun addio, niente. Il fatto che tu abbia ignorato le sue telefonate lo ha umiliato profondamente. Eppure qualche segnale del disagio che provavi lo potevi dare, no? Caso numero due: gliene hai parlato, e lui è scappato ferito nell'orgoglio. Ma era assolutamente necessario che tu gli dicessi che il suo concetto dell'igiene personale assomigliava troppo a quello di un suino? A questi livelli la franchezza diventa un'inutile arma letale perché ferisce e in fin dei conti non risolve niente. C'è modo e modo di dire le cose.

Portiamo come esempio un altro caso. Lui era dolce, tenero, carino e simpatico ma non è scoccata la scintilla. Il tanto sperato "ti amo" non è mai uscito dalla tue labbra. Ma lui sì, l'ha fatto, te lo ha detto. E tu non ce l'hai fatta a stare in silenzio o a mentire, e gli hai detto che tu no, non lo ami. Ed è meglio finirla lì. Sarebbe bastato dirgli: "Ho apprezzato moltissimo i bei momenti che abbiamo trascorso insieme ma ho capito che non vedo nessun futuro insieme per noi".  Molto meglio, no? Il messaggio deve essere chiaro ma non per questo umiliante. E smettiamola una buona volta con le solite frasi del tipo "forse non dovremmo vederci per un po' " oppure "devo stare sola perché ho bisogno di capire". Quando le sentiamo dire nei film, oltre alla crisi iperglicemica, ci fanno venire il voltastomaco. E colmo dei colmi queste osservazioni inducono il tuo quasi ex a farsi inutili illusioni che sfociano irrimediabilmente in pensieri del tipo: "Forse se riesco a farle capire che sono una persona interessante e piacevole". Poveri maschietti, quanto possono essere ingenui!

Insomma, rompere con il partner è un atto che va compiuto con mano di ferro in guanto di velluto. Fermezza nella sostanza ma con modi urbani, per evitare un inutile quanto devastante spargimento di sangue. Evitare scene dove ti svegli una mattina e senza aver dato nessuna avvisaglia gli spari a bruciapelo: "Penso che sia meglio che tu te ne vada". Ma come si fa? Vivete insieme da più di un anno e lui non si è reso conto dei tuoi sentimenti reali. L'unica cosa che ti potrebbe rispondere è un distratto "Cosa mi hai detto?", anche se ti ha sentito perfettamente. Niente stereotipi in un momento così importante. Niente "Rimaniamo amici" o "non sei tu, sono io". Niente di tutto questo. Sii onesta. Molto meglio invece un "sono desolata ma i miei sentimenti nei tuoi confronti sono cambiati". Il colpo sarà comunque una mazzata. Ma almeno ti sarà grato - forse non proprio in quel preciso momento - perché l'hai trattato come una persona.

sabato 21 novembre 2009

Ciambella alla nutella




TEMPO DI PREPARAZIONE: 20 MINUTI
COTTURA: 35 MINUTI


INGREDIENTI
PREPARAZIONE:
  1. Montare le uova con lo zucchero fino a formare un composto schiumoso. 
  2. Aggiungere la farina e il burro fuso intiepidito e infine il latte con all'interno sciolta la bustina di lievito.
  3. Imburrare ed infarinare lo stampo per il ciambellone e versare il composto dentro, ma non tutto perche dopo si rideve ricoprire dopo messa la nutella.
  4. Aggiungere a cucchiaiate la nutella e con una forchetta la spargete ma giusto un po'.
  5. Poi ricoprite con l'altra parte di impasto che vi è rimasta e aggiungete sopra un po' di zucchero a pioggia.
  6. Infornare a 180gr per 35-40 minuti nel foro preriscaldato.
  7. Infine lasciar raffreddare e ricoprire con zucchero a velo.
  SPLENDIDA E BUONISSIMA CIAMBELLA CON  LA NUTELLA


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venerdì 20 novembre 2009

La Gelosia

Essere gelose significa essere possessive. La gelosia è un modo di amare le persone desiderando averle tutte per sé.
Una ragazza gelosa è prima di tutto una ragazza che dubita di se stessa e degli altri. Non appena le persone che ama si allontanano un po', si mette subito in allarme per paura di perderle. Allora le sorveglia, le tallona, le spia fino a diventare soffocante, e tutto questo perché ha il terrore che non l'amino più. Fino a un certo punto la gelosia è normale. Ma attenzione a non farla diventare una malattia. Imprigionare gli altri non è una soluzione: se si è troppo gelose, si rischia di compromettere sia l'amore che l'amicizia.
Essere gelosa del proprio ragazzo, avere il terrore che si metta con un'altra e tormentarlo in continuazione per questo, è il miglior modo per farlo scappare... con un'altra, giusto per respirare un po'! La gelosia esagerata è il contrario di una prova d'amore: rivela soltanto che non ci si fida né di se stesse né della persona che si dice di amare. Un altro sentimento cugino della gelosia è l'invidia: possiamo essere invidiose di qualcuno perché possiede una cosa che vorremmo avere anche noi; invidiose di una compagna perché ci sembra più bella o più slanciata, perché prende bei voti a scuola o perché pare che tutti l'adorino; invidiose della propria sorella perché ci sembra che sia la prediletta dei genitori; invidiose di un'amica perché ha dei genitori che ci sembrano mille volte più simpatici dei nostri. Insomma la vita offre mille occasioni per essere invidiose specie se non si è sicure di sé e non si ha ancora coscienza delle proprie qualità e della propria ricchezza. L' invidia è un sentimento che non si può reprime e che fa molto male. E' come un piccolo morso nello stomaco che non è per niente piacevole. Ci sono ragazze che arrivano a detestare la persona di cui sono invidiose perché, trovano ingiusto che quella persona abbia ciò che loro non hanno.
Vi sarà forse capitato di essere esasperate del successo di una ragazza che secondo voi non ha niente di speciale. Questo sentimento fa ancora più male perché ci rende cattive: per dirla tutta, si vorrebbe che l'altra perdesse tutto ciò che la fa felice. L'invidia e la gelosia sono sentimenti che sicuramente avete provato quando eravate bambine, quando avete pensato che il fratellino appena nato avrebbe preso il vostro posto, quando l'avete cacciato dalle ginocchia di vostra madre per sedervici voi, quando eravate gelose della compagna delle elementari che tutti ammiravano, mentre voi avreste voluto avere l'attenzione della maestra solo per voi. La gelosia è paura. Perché si è gelose alla vostra età, e anche dopo? Semplicemente perché si ha paura: paura di non essere amate, addirittura paura di non meritarlo perché, in fondo, non ci si ama. Allora se non vi amate nemmeno voi, come potete pretendere che un altro vi ami? Così, non appena il ragazzo che amate guarda un'altra, avete paura che la preferisca a voi e che vi abbandoni. Spesso alla vostra età anche l'invidia torna a tormentarvi! State a poco a poco prendendo coscienza di quello che siete e delle vostre qualità, però avete occhi solo per i vostri difetti.
E anche se sapete che non c'è una bacchetta magica per cambiare tutto, non potete fare a meno di buttare un'occhiata nel giardino del vicino, per vedere che cosa c'è di più bello lì. E ovviamente, quando trovate una ragazza carina o fortunata, ecco che l'invidia spunta fuori! Nessuno sfugge, tutti in certi momenti sentiamo delle piccole punte di invidia guardando il piatto del vicino, perché si ha paura di essere stati serviti meno bene. Si può essere invidiose a tutte le età, ma bisogna sempre cercare di contrastare questo sentimento. Crescendo acquisterete sempre più fiducia in voi stesse e sarete meno tentate di invidiare gli altri. Vi potrà capitare di provare ancora quella piccola fitta di invidia nell'incontrare una persona che vi sembra più fortunata di voi, ma sarete subito capaci di dare le giuste proporzioni e di dirvi che tutto sommato anche voi avete avuto un sacco di fortuna!

Alimentazione e prevenzione

Il cancro si combatte a tavola, ecco gli alimenti che fanno male

di Adele Sarno
Il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro individua nell'obesità e nella vita sedentaria i fattori che predispongono al tumore. Sale, carne rossa e alcool sono nemici della salute
 
 
Il sovrappeso e la vita sedentaria sono fattori che predispongono al cancro. Le persone grasse, secondo un volume sul rapporto fra alimentazione e tumori del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, si ammalano di più di carcinoma della mammella, dell’endometrio, del rene, dell’esofago, dell’intestino, del pancreas e della cistifellea.

Anche fare poco movimento è un fattore di rischio a prescindere dall’obesità. “Gli studi epidemiologici – spiega il professor Franco Berrino, direttore del dipartimento di Medicina predittiva e per la prevenzione dell'Istituto nazionale tumori di Milano – hanno evidenziato che i sedentari contraggono di più il tumore dell’intestino, della mammella, dell’endometrio e, forse, anche del pancreas e del polmone. Di qui la prima raccomandazione di mantenersi snelli per tutta la vita e di evitare i cibi ad alta densità calorica, cioè quelli ricchi di grassi e di zuccheri, che più di ogni altro favoriscono l’obesità. E, in primo luogo, non bisogna mangiare gli alimenti proposti nei fast food e le bevande zuccherate”.

I FATTORI DI RISCHIO


Alcool e carni rosse
“Il consumo di bevande alcoliche – continua Berrino – è associato ai tumori del cavo orale, della faringe, della laringe, dell’intestino, del fegato e della mammella”. Chi mangia carni rosse, soprattutto quelle conservate, corre il rischio di cancro dell’intestino e, probabilmente, anche di contrarre tumori dello stomaco. Si sta indagando per verificare se ci sia un legame anche con quelli dell’esofago, del pancreas, del polmone e della prostata.

Sale e calcio
"Anche il consumo elevato di sale e di cibi conservati sotto sale – continua Berrino – sono associati al carcinoma dello stomaco. E ancora, continua l’esperto dell’Istituto italiano dei tumori, mangiare eccessive quantità di calcio probabilmente provoca il cancro della prostata. Cereali e legumi contaminati da muffe cancerogene sono responsabili del tumore del fegato. La contaminazione con arsenico dell’acqua da bere è invece responsabile di tumori del polmone e della pelle. Il consumo di alimenti contenenti beta-carotene ad altissime dosi (un pigmento arancione contenuto in molte varietà di frutta e verdura) fa aumentare l’incidenza di cancro del polmone nei fumatori".

Latte e latticini
"Sul latte e i latticini e, in generale, sui grassi animali – conclude Berrino – gli studi sono molto contrastanti e non conclusivi: il consumo di latte sembrerebbe ridurre i tumori dell’intestino, che sarebbero però aumentati da quello di formaggi. Un utilizzo elevato di grassi aumenterebbe sia i tumori del polmone che i tumori della mammella; si tratta di aumenti di rischio modesti ma, data l’elevata frequenza di questi tumori, tutt’altro che trascurabili. “Un ulteriore fattore importante è l’allattamento: riduce il rischio di cancro della mammella e forse dell’ovaio e il rischio di obesità in età adulta per il neonato”.

giovedì 19 novembre 2009

Come affrontare Ansia e attacchi di panico.


L'ansia e gli attacchi di panico sono ormai disturbi sempre più frequenti, che colpiscono una grossa fetta della popolazione mondiale. L'arrivo improvviso e del tutto inaspettato di questi disturbi ci spiazza e ci porta in una situazione di panico ancora maggiore se non sappiamo come affrontarli. 
 
  1. Affrontare e superare l'ansia o le crisi di panico non è una semplice operazione, perchè nel momento in cui sei in ansia ti senti perso e senza speranza, come se non potessi fare nulla. Le sensazioni spiacevoli che provi sono purtroppo un campanello d'allarme per qualcosa che il tuo cervello percepisce come pericolo.

    L'ansia è infatti un processo del tutto naturale. Anzi, aiuta l'uomo nella vita di tutti i giorni a percepire e affrontare il "pericolo". Diventa però un disturbo quando viene percepito come pericolo anche l'uscire di casa, lo stare tra la gente, l'andare a lavoro e così via.

    La prima cosa che devi fare è affrontare questo disturbo per tempo. Non sottovalutarlo, sperando che vada via da sè. Consulta subito un medico specializzato, uno psicoterapeuta, e fatti guidare in questo percorso.

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    Capire cosa vuole dire l'ansia. Percependo un pericolo (in questo caso immaginario) la nostra mente ci mette in allerta con l'ansia o l'attacco di panico. Per questo devi capire qual'è il "pericolo" per te, da cosa ti sta mettendo in guardia l'ansia.

    Un buon metodo per farlo è segnare su un quaderno, un blocco o un'agenda, quando ti vengono gli attacchi di panico e tutto il contesto in cui ti sono venuti. Segna data e ora, luogo, sensazioni che hai provato, cosa stavi facendo prima, cosa dovevi fare dopo e se ci riesci i pensieri che facevi poco prima che iniziasse l'ansia. Concentrati molto su questa fase, perchè è fondamentale.

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    Quando sarai riuscito ad individuare il problema, anche con l'aiuto dello psicoterapeuta, devi concentrarti su quello. I pensieri negativi alla base dell'ansia, che ti portano a star male, a far andare in allerta il tuo cervello e il tuo corpo, vanno cambiati. Ti renderai conto che la cosa che temi, il "pericolo" che percepisci, è superabile. Anche questo è un lavoro duro, talvolta lungo, ma sicuramente efficace.

Consigli & avvisi

  • Mentre sei in panico respira lentamente, prova a controllare il respiro per calmarti.
  • Mentre sei in panico cerca inoltre di concentrarti sulle cose che ti circondano: colori, suoni, persone.
  • Mentre sei in panico una cosa utile è ripeterti delle frasi rilassanti, una sorta di mantra che ti calmi. Va bene qualsiasi cosa, devi scegliere tu la frase, la canzone, la filastrocca che senti più rilassante.
  • Fai sport! Lo sport aiuta molto a combattere l'ansia ed elimina le tossine che questa produce.
  • Ricorda che qualsiasi attacco di panico o crisi d'ansia prima o poi finisce. Avrà il suo picco e poi scemerà fino a terminare.

Per sorridere

DEDICATO A TUTTI I MERAVIGLIOSI  UOMINI  DI SPIRITO!

novità - ultima storia inserita

CORSO PER UOMINI



TEMA DEL CORSO: diventare intelligenti quanto una donna (quindi essere perfetti).

PROGRAMMA
4 moduli di cui uno obbligatorio.

MODULO 1
1- imparare a vivere senza la mamma
2- la mia donna NON è la mia mamma
3- capire che il calcio non è altro che uno sport.

MODULO 2
1- vincere la sindrome del telecomando;
2- comprendere che le scarpe non camminano mai da sole fino alla scarpiera;
3- come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare.

MODULO 3
1- stirare in due tappe (una camicia in meno di due ore: esercizi pratici):

MODULO 4
1- corso di cucina - principianti: gli elettrodomestici *ON acceso *OFF spento
2- corso di cucina-avanzati: la mia prima minestra senza bruciale la pentola.

TEMI DI APPROFONDIMENTO:

TEMA 1: il ferro da stiro: dalla lavatrice all'armadio, questo processo misterioso.

TEMA 2: il rullo di carta igienica: "Nasce la carta igienica nel portarullo"?

TEMA 3: l'uomo nel posto del passeggero: "E' geneticamente possibile non parlare
o agitarsi convulsivamente mentre lei parcheggia?"

Curiosita' dal mondo

CURIOSITA' DAL MONDO

Olanda: sì al sesso libero nei parchi


La polizia olandese ha stilato un nuovo regolamento che ha incuriosito e creato scompiglio: spingersi sino al rapporto sessuale completo nei parchi pubblici non sarà più perseguibile dalla legge.
Sì è proprio così, a partire dalla fine dell'estate, dopo un'oretta di jogging al parco ci si potrà appartare per fare l'amore o semplicemente del petting.

Solo alcune regole da rispettare per non cadere in sanzioni salate: gli amanti (una coppia o più individui) potranno lasciarsi andare a effusioni erotiche solo dal tardo pomeriggio in poi, stare lontani dalle zonebimbi, gettare i preservativi negli appositi contenitori e, per chi non può fare a meno della sigaretta post rapporto sessuale, buttare i mozziconi nei cestini!

Un nuovo regolamento che prevede anche multe salatissime per i padroni che non portano al guinzaglio il proprio cane, e per chi sporca il giardino pubblico.

Ad Amsterdam, in alcuni parchi il sesso libero è già permesso, ma l'invito è esteso a tutte le gradi città, da Rotterdam a Utrecht.

L'Olanda vuole spostare la prostituzione dai quartieri a luci rosse nei curatissimi parchi pubblici? O solo un segnale per ricordare che è e sarà il paese più tollerante del mondo?
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mercoledì 18 novembre 2009

CONSIGLI UTILI

STRESS





Vinci lo stress con sette facili consigli!
La vita di oggi si è fatta sempre più frenetica e sottopone il nostro fisico e la nostra mente a continue sollecitazioni, che possono essere fonte di stress e malessere.

Lo stress causa una reazione estremamente soggettiva. Alcuni di noi sono in grado di affrontare le quotidiane pressioni in modo positivo e costruttivo. Altri invece si lasciano facilmente vincere dalle difficoltà che lavoro, studio e rapporti con gli altri presentano.
Quindi ognuno affronta lo stress in modo molto diverso e, a seconda del carattere, i risultati o gli effetti saranno diversi tra loro.

Esistono però alcuni consigli validi per tutti che possono aiutare a superare dei momenti di particolare stress:

1.
Una corretta alimentazione ed un po' di sano movimento sono sicuramente di aiuto nell'affrontare giornate particolarmente dure.

2.
I ritmi di vita devono rispettare quanto più i normali ritmi biologici, quindi dedicate il tempo necessario al riposo.Ogni persona ha bisogno in media di 8 ore di sonno per notte e soprattutto è necessario dormire regolarmente.

3.
Non partite subito in quarta al mattino. Svegliatevi un po’ prima, fate una buona colazione e poi magari una piccola passeggiata nel verde. Il vostro organismo avrà così il tempo di attivarsi prima di cominciare a lavorare.

4.
Cercate sempre di ritagliarvi un po' di tempo per fare ciò che più vi piace.Mente e corpo avranno cosi la possibilità di rilassarsi e produrranno sostanze benefiche per l’intero organismo

5.
Durante la giornata cercate sempre di restare calmi soprattutto di fronte a piccole occasioni di stress
come il traffico o una lite con il partner o con il collega di lavoro.

6.
Parlate dei vostri problemi in famiglia o con gli amici, molte volte può essere utile confrontarsi con altri per trovare un aiuto o una soluzione.

7.
Se non riuscite a controllare il vostro stress chiedete aiuto ad un medico o uno specialista, oppure ricorrerete alla medicina omeopatica, infatti, molte erbe possiedono proprietà rilassanti, capaci di miracoli contro le ansie di tutti i giorni.


Ecco alcuni dei principali rimedi naturali per combattere lo stress:
La valeriana e i suoi estratti sono ideali per placare l’ansia e casi lievi di insonnia. Attenti però a non esagerare, un eccessivo dosaggio potrebbe causare cefalee, aritmie e aggravare anziché alleviare l’insonnia.

La camomilla, come tutti sanno, favorisce il sonno, senza avere tra l’altro effetti collaterali di rilievo.
L’aglio viene invece usato per le sue proprietà anti ipertensive ed è possibile trovarlo anche in pratiche pastiglie.
Il ginseng incrementa le capacità di resistenza, sia fisica che mentale, aumentando il livello di concentrazione e di memoria. Però gli effetti indesiderati associabili all’utilizzo della sua radice sono numerosi: nervosismo, insonnia, mal di testa.
Il kawa (arbusto originario della Micronesia e della Polinesia) dispone di proprietà benefiche contro ansia, tensione emotiva caratterizzata da difficoltà ad addormentarsi, tensione muscolare, tic nervosi… attenzione però il suo utilizzo potrebbe danneggiare il fegato.

L'eleuterococco; può aiutare a conciliare il sonno a chi soffre d'insonnia, in caso di stress da sport vi consigliamo il fieno greco, mentre per facilitare le capacità di apprendimento durante i periodi di intenso studio l’ideale è il grano germogliato.

PARLIAMO DI...



Colluttorio naturale al basilico.


Per le infiammazioni della bocca e della gola:

Decotto di foglie di basilico: 35 grammi di foglie secche (o 100 grammi fresche) fatte bollire in 500 grammi di acqua per 10 minuti. Va usato come colluttorio o per gargarismi.

Per le nevrosi, epilessia, isterismo si prende polvere di basilico in acqua (2-3 grammi di polvere).

Contro il raffreddore e la costipazione di testa, una piccola presa di polvere di basilico fiutata consente di ripulire le cavità nasali in pochi starnuti, e seda i dolori di testa di origine nervosa.

Ciaoooo Ho appena aperto questo blog *____* scrivero' tuto quello che mi passa per la testa..
quindi leggerete tante cose curiose..tante cose utili..injsomma sara' molto vasto.
Allora a presto *__*