sabato 28 novembre 2009

Perche' viene il singhiozzo

Il singhiozzo è un fenomeno fastidioso dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del muscolo diaframma.
287843Il muscolo diaframmatico si contrae durante l'inspirazione e si distende durante l'espirazione, questo muscolo è sotto controllo del nervo frenico e da una sua alterazione può scaturire il singhiozzo.
Il nervo frenico prende origine nel cervello, attraversa la zona cervicale e innerva diversi organi come il diaframma, il pericardio, il fegato, lo stomaco e i reni, quindi se il nervo viene irritato in un qualsiasi punto del suo tragitto, si può determinare il singhiozzo.
Il tipico suono "hic", che si ripete in modo ritmico e continuo per alcuni minuti, è dovuto al fatto che ogni contrazione del diaframma si ha anche una brusca chiusura della glottide, cioè della valvola che separa l'apparato respiratorio da quello digerente.
Oltre al nervo frenico, il singhiozzo coinvolge anche alcune parti del sistema nervoso, tra cui i centri che controllano la respirazione e l'ipotalamo, si tratta di una parte del cervello non controllabile dalla volontà difatto questo è il motivo per cui il singhiozzo si manifesta improvvisamente.

Il singhiozzo  si può scatenare:
- dalla dilatazione dello stomaco, determinata da rapida o eccessiva ingestione di cibo o di liquidi;
bruschi sbalzi di temperatura, come passare dal caldo al freddo oppure bere una bevanda bollente o gelata
- eccessiva ingestione di bevande alcoliche, che può danneggiare la mucosa gastrica provocandone l'infiammazione e indirettamente irritare il diaframma
- episodi di emotività: quando ci si trova in una condizione di forte disagio, si ingoia una quantità di aria superiore al normale; ciò provoca come diretta conseguenza l'irritazione del diaframma e quindi la comparsa del singhiozzo.
Nella maggior parte dei casi il singhiozzo si considera come un fenomeno del tutto normale, che si risolve in pochi minuti, anche ricorrendo a metodi di cura tradizionali o a vere e proprie leggende:  
- trattenere il fiato e restare in apnea per 10-15 secondi, con questa manovra si induce il diaframma a rilassarsi e deve essere preceduta da una inspirazione profonda.
- ingerire rapidamente acqua a piccoli sorsi, oppure metterne un sorso in bocca e spingerla violentemente nell'esofago. Ciò permette di far arrivare al cervello un messaggio in grado di bloccare il singhiozzo.
- favorire uno starnuto. In questo caso si mette in azione tutta la muscolatura diaframmatica e quella intercostale. Di conseguenza si dà uno scossone violento al sistema che riparte riprendendo il suo ritmo normale.
- inghiottire rapidamente un cucchiaino di zucchero: grazie alla composizione in granuli, lo zucchero scendendo attraverso l'esofago, stimola il diaframma fermandone le contrazioni.
- prendere un cucchiaino di aceto: in virtù della sua composizione acida, l'aceto determina una lieve contrazione dell'esofago, spesso sufficiente a interrompere lo spasmo del diaframma.
- prendere un cucchiaino di succo di limone puro: il sapore asprigno del frutto induce a trattenere il fiato per qualche secondo, favorendo la risoluzione del problema.
- bagnare un lobo dell'orecchio con acqua o saliva;
- distrarre la persona.
- spaventare la persona, infatti, la paura  come conseguenza provoca un'ulteriore contrazione del muscolo diaframma, che spesso riesce ad invertire la rotta facendo riprendere il ritmo normale di movimento al muscolo stesso. D'altra parte però, uno spavento improvviso può anche provocare il singhiozzo o addirittura accentuarlo, se già lo si ha. Un sussulto di timore induce, infatti, a inspirare più in fretta del normale, determinando una maggior introduzione di aria nei polmoni, cosa che
può facilmente scatenare il singhiozzo stesso.

Possono però verificarsi, casi in cui esso è particolarmente persistente. Il fenomeno può arrivare a durare anche diverse ore o addirittura giorni, senza smettere o solo con brevissime pause. In questi casi il singhiozzo può essere determinato da:
- problemi agli organi interni, come per esempio una pericardite, ossia una infiammazione del pericardio;
- disturbi dell'apparato digerente;
- alterazioni dei centri nervosi che controllano il singhiozzo: è sufficiente per esempio l'occlusione di un vaso sanguigno che nutre questi centri, perché il disturbo si manifesti.
In tutte queste situazioni è opportuno consultare un medico.


6 commenti:

  1. BUON SABATO ANGELO MIO ECCOMI QUI A DARTI IL MIO BUONA GIORNATA CON UN ABBRACCIOOOOO GRANDISSIMOOOO E UN BACIO IMMENSOOOOOOO. TI ADORO LUCE .PAOLA maghetta2008 CIAOOOOOOO

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  2. BUONA NOTTE STELLINA MIA , SONO QUI A DARTI IL BACIO DI AMICIZIA E PER DIRTI TI VOGLIO BENE PAOLA.maghetta2008 CIAOOOOO STELLI' BELLISSIMI POST TESOR E UN BLOG FAVOLOSO TI ADOROOOOOO

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  3. odio il singhiozzzzzzzzzo :S

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  4. io ho sempre il singhiozzo ma nn voglio avere gravi problemi.. uff

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  5. Ottimo articolo,aggiungo un metodo che uso da anni ed ha sempre funzionato,respirare in una busta respirando ed ispirando fino a quando la busta si contrae rapidamente e si ha bisogno di aria fresca.

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